sabato 1 marzo 2025

Danilo Zaffaroni FAREWELL per fagotto e quartetto d'archi Michele Colomb...


Il  Tempo percorre la Vita a braccetto con l’Impermanenza.

Non aspetta niente e nessuno.

Il Tempo prosegue ineluttabile perché deve srotolare la Vita.

Immenso dono che si rivelerà appieno quando la Morte fermerà il nostro tempo.

La composizione “Farewell” per fagotto e quartetto d’archi di Danilo Zaffaroni(1963) composta nel 2025 è dedicata a chi, scartato il Dono, vive oltre il tempo.

Per la presentazione dal punto di vista tecnico lascio la parola al compositore                                                                                                     

“Il brano è diviso in 2 sezioni distinte e senza soluzione di continuità legate però da una minima cellula di 3 note (la-re-la, con la quale, ad esempio, si apre il pezzo) che hanno una valenza non solo musicale ma anche “simbolica” in quanto richiamano un nome di persona. Nella prima parte, inoltre, il brano procede su frasi piuttosto libere del fagotto che si muove su un “tappeto armonico” più fisso degli archi, a volte morbido a volte poco più dissonante. Segue poi la parte “con abbandono” basato su una linea melodica, di natura fondamentalmente dolce e un po' malinconica, che via via si ripete e si stratifica con l’aggiunta di nuovo materiale musicale. Il fagotto è come una “voce” che, liberamente, si contrappunta a volte con frasi personali a volte riprendendo il tema principale della sezione in tutto il fluire del pezzo. Il brano termina in modo un po' “brusco” su un accordo di dominante lasciando il discorso sospeso, come se fosse aperto a vari possibili altri eventi”


martedì 18 febbraio 2025

G.Dreyfus The Adventures of Sebastian the fox for Bassoon quartet


Correva l’anno 2007 e in quel di Bergamo per “Insolite formazioni” arrivava un quartetto di fagotti.

Un manipolo di amici (Daniele Galaverna, Annamaria Barbaglia, Sabrina Pirola e Michele Colombo) che trasportava tanta voglia di fare musica. Ora che corre l’anno 2025 vi propongo la registrazione live di un brano di quel concerto. Daniele ascolterà seduto sulle nuvole e con la sua straordinaria musicalità  ci sorriderà come un raggio di sole.

The Adventures of Sebastian the fox è un brano del compositore australiano George Dreyfus (1928) fagottista della Melbourne Symphony Orchestra (1953-1964). Dreyfus scrisse una parte di musica per questa serie televisiva per bambini nel 1963. La seguente versione è un estratto di otto brevi movimenti che il compositore ha trascritto per quattro fagotti.

 

 


venerdì 14 febbraio 2025

Anselma Veit TANGOXLV tango etüden PRO Michele Colombo Bassoon


Stretti nel giro di un tango due ballerini volteggiano in svolazzi di rosso e lembi di nero. Sfiorano i confini della sensualità e trovato l’equilibrio sul filo della passione, rimangono sospesi nel suo profumo inebriante, dove nulla e tutto accade.


sabato 8 febbraio 2025

J.B. de Boismortier IX SONATA op.66 for two bassoons


Guardando i prati che circondano la sua piccola proprietà “La Gâtinellerie” a Roissyen-Brie, Boismortier pensa alla sua vita passata a suon di musica. Ha composto 102 opere pubblicate da se se stesso cui vanno aggiunte arie serie, cantate francesi, piccoli motets, motets per grand choir, opera-ballets, un dizionario armonico oltre ad un manuale sul flauto e uno per la viola Osservando il sole che lasciava il posto alla notte la malinconia lo assalì. Chissà se la sua musica gli sarebbe sopravvissuta? E per quanto tempo? Si sa che le mode cambiano e quello che oggi sembra indistruttibile un giorno tramonterà, proprio come quel sole d’autunno. Era stato costretto a ritirarsi travolto dalla “Querelle des Bouffons” e cercava di godersi il silenzio lasciato da tutta la sua musica. Era il 26 ottobre del 1755. Due giorni dopo, il 28 ottobre chiuse per sempre gli occhi al tramonto. La sua musica gli è sopravvissuta. Il suo mottetto Fugit nox del 1742 (giudicato da critica e pubblico “un capolavoro di struttura e di insieme”) fu infatti eseguito per 21 anni consecutivi (1749/70) durante i Concerts spirituel del 24/25 Dicembre. Ma, forse più di quello che avrebbe immaginato, ancora oggi le sue note vengo fatte risuonare dai musicisti di tutto il mondo. Si conclude così il ciclo delle sonate per due fagotti op.66 che ho iniziato a proporvi quasi due anni fa, era il 3 marzo del 2023. Sonate che hanno accompagnato il mio racconto della sua vita. Accanto a me Giulia Clocchiatti che mi ha accompagnato con dolcezza e che ringrazio di cuore.

venerdì 31 gennaio 2025

W.A. Mozart TWELVE VARIATIONS K265 adapted for solo Bassoon by Alan Ha...


Ah! I will tell you, Mother,

what causes my torment?

Dad wants me to reason,

like a big person,

but I say that candy

are better than reason.

This is the first verse of the French folk song ‘Ah! Vous dirai-je, Maman’ from the mid 18th century, which Mozart used to compose twelve variations on it. The work, which is classified in the Köechel catalogue as K.265, is original for piano. The adaptation I propose for solo bassoon is by the American bassoonist Alan Hawkins (1938-2012) published by Bocal Music, a publishing house he founded in 1988.

 And now let us enjoy this candy, far from torment.

 


giovedì 23 gennaio 2025

Virginio Bianchi STUDIO N.8 Michele Colombo Bassoon


Accompagnato dal suono che proveniva dalla sala prove al piano terreno, il piccolo Virginio andava ad ascoltare il papà che suonava il clarinetto nella banda di Cornigliano. Tenuto per mano dalla mamma camminava incontro al suo destino di musicista. Sollevato sino alla finestra si aggrappava alle inferriate, rimanendo incantato davanti al miracolo della musica che il papà e i suoi amici riuscivano a creare. Da quella finestra, che si affacciava sul mondo magico dei suoni, era difficile portarlo via. Ogni sera, di ritorno dal lavoro, il papà gli impartiva lezioni di clarinetto piccolo in mi bemolle, perché quello in si bemolle era troppo grande per le sue mani. A sedici anni entra in Conservatorio a Genova nella classe di fagotto del maestro Carlo Cippitelli. Con la musica per mano attraversa gli anni della guerra. Nel dopoguerra, per guadagnarsi da vivere, suona ogni sera nei nightclub con il sassofono che ha imparato a suonare da solo e al mattino con suo il fagotto varca la soglia del conservatorio, pronto a fare le scale che lo porteranno ai piani alti della musica. Diventa secondo fagotto al Teatro Carlo Felice di Genova, poi dal 1950 al 58 ai Pomeriggi Musicali di Milano per poi entrare alla Rai di Milano come primo fagotto, ruolo che ricoprirà per 28 anni. Il Maestro Virginio Bianchi l’ho conosciuto lì, nell’Orchestra Sinfonica della RAI di Milano quando, poco più di ventenne, facevo l’aggiunto. Ricordo il piccolo cornetto portafortuna che teneva appeso alla chiave del si bemolle basso del suo fagotto. Ricordo il suono caldo, dolce e potente, accompagnato dalla sua umiltà, gentilezza e nobile semplicità. Un giorno mi disse sorridendo: ”Michele, chissà quante mongolfiere ho gonfiato!”. Non so quante ne ha gonfiate, ma so per certo che volano ancora nel cielo della musica, trasportando i fagottisti di tutto il mondo che vogliono prendere il volo eseguendo i suoi bellissimi dodici studi. Ho preso il suo posto come docente nella classe di fagotto alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano e spero di esserne, almeno in parte, degno successore.