lunedì 17 settembre 2012

SONATA ULTIMA per la caccia alla volpe



Si racconta che in Inghilterra, durante l’epoca vittoriana, vi era un gruppo di stravaganti aristocratici che si radunavano alla domenica  per una particolare caccia alla volpe.
Erano convinti che il suono di fagotti, oboi e corni fosse talmente amato dalle volpi da immobilizzarle e lasciarle incantate incuranti del pericolo.
Si mettevano quindi a cavallo con questi strumenti che iniziavano a suonare con devastanti risultati, mentre cavalcavano alla ricerca di volpi ipnotizzate da abbattere.
La suddetta caccia a suon di fagotti continuò per parecchi anni, finché un giorno qualcuno ebbe il coraggio di far notare che in tutto quel tempo non avevano catturato nemmeno una volpe.
Allora si guardarono in faccia e finalmente ammisero che era una vera cazzata quella di cavalcare col fagotto e che i tagli che in bocca procurava loro l’ancia erano così dolorosi da togliere il respiro.
Ma a chi era venuta quella malsana idea?
Nessuno alzò la mano.
Una volpe, che ascoltava nascosta in un cespuglio, corse dalle compagne e trafelata disse loro
“Si sono accorti! … non ci avviseranno più quando partiranno per la caccia”

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