Al flauto Battista, la scimmietta: Mascotte dei bucanieri,
con tanta di quell’acqua negli occhi che par sempre che pianga, scappata dalla
spalla di un pirata dopo aver attraversato tre volte l’oceano.
All’oboe Mariangelo, la talpa: Paladino dei minatori, con
tanto di quel buio nella memoria che non trova più la strada di casa.
Al fagotto Bruno, l’orso: Cavaliere dei ghiottoni, con tanto
di quel grasso in corpo che riesce a
scivolare anche stando fermo.
Si son trovati ad un incrocio e hanno iniziato a suonare
insieme:
Battista crede di vedere il mare, ma in realtà è Bruno, che
pensa di nuotare nel minestrone e trova insapore la patata che in verità è
Mariangelo che a sua volta crede di essere a casa, ma non capisce come mai vi è
tutta quell’acqua che sa di minestra.
Ascoltarli è un avventura: ci si ritrova smarriti in mezzo
all’oceano, con le lacrime agli occhi, senza più memoria a scivolare nel buio.
E il silenzio, come un porto, attende tutti .
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