Terminato d’ andar su e giù per le scale del pollaio,
quella mattina il galletto fagottista si fermò ad osservar le galline che
stavano facendo colazione mangiando sassi.
Suonò un poco l’ancia, come un piccolo peto, giusto per
segnalare la sua presenza.
Le galline proseguirono il loro pasto leggero di sassi e
crusca senza batter ciglio e il galletto fagottista si sentì solo.
Appoggiò il suo fagotto all’angolo del pollaio e con aria
spavalda si mise a gironzolare fra le galline.
Una gallina lo urtò
“Ehi! abbassa la cresta!” s’innervosì il galletto
“Coccodè … e ho detto tutto” replicò la gallina
continuando a becchettare qua e la, dove capitava.
Era li, piantato come un segnavento in mezzo al pollaio,
quando dal pertugio della cova uscì una gallinella con un oboe sotto l’ala.
“Dove vai con quell’oboe?” chiese
“Fino alla rete infondo al pollaio” rispose la gallina
oboista
“E poi?”
“Poi torno indietro”
“Non ti ho mai vista sulle scale” disse il galletto
“Non le faccio più. Faccio delle gran note lunghe”
rispose la gallinella
“Se vuoi ti accompagno” e preso il suo fagotto l’accompagnò attraverso
il pollaio tra lo sguardo immobile delle galline stupite da quel duetto che
attraversava il pollaio.Un duetto facile, sportivo, salutare, adatto per chi ha poco tempo ma non rinuncia ad assaporare un gusto naturale, come un uovo alla coque.
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