Tino è tornato dalle vacanze.
Mare come spuma, montagna come patatine, giochi e pomeriggi senza compiti da sbrogliare né impegni da spostare. Il fagottino nella sua custodia ha ospitato il ragnetto Nota, anche lui in vacanza. Ma nonostante il caldo, l'aria condizionata non funzionava e Nota ha steso la sua ragnatela tra il MI e il FA.
"Il sole è LA e il caldo del silenzio SI FA sentire e MI fa sudare" si lamentava il ragnetto nel buio del fagottino spento. Tino, presa un'ancia seccata da settimane senza una goccia di suono, la mette sul fagottino e suona un DO. Ci rimane male nel vederlo uscire stropicciato e ancor di più nel sentirlo stonato. Prova con un RE, ma il risultato lo fa sbuffare.
Il MI arrivò triste come il sole calante e il FA nemmeno partì.
Tino preso un pallone corre a giocare.
Ma nella testa gli rimbalza il pensiero che deve prima o poi far funzionare il suo fagottino. Di lì a poco avrebbe dovuto far ascoltare la sua musica al maestro e non voleva fare brutte figure.
" Uffa! Perché il fagotto non suona semplicemente premendo un pulsante?".
Quella notte sogno' una musica allegra, di quelle che ti fanno sorridere e a suonare erano dei bambini che come funamboli correvano sul filo della musica senza cadere.
Il pubblico applaudiva "Bravi" gridava entusiasta.
"Ma come ci riuscite?" chiedeva meravigliato.
"Occorre allenamento e passione" rispondevano i bambini soddisfatti.
Tino si svegliò deciso a rimettere in moto il suo fagottino.
Voleva riprendere le sue avventure, regalare, a chi era interessato, la sua musica, perché lui era uno di quelli che i viaggi nel mondo della musica li faceva, non uno dei tanti che si accontentano di sedersi e farseli raccontare.
Così, dopo una vacanza lunga come una corona su una pausa, Tino riprese il suo fagottino pronto a partire per nuove avventure.
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