Nato nel 1908 a New York, morto nel 2012, Elliot Carter ha attraversato il XX secolo e parte del XXI, decorandolo di suoni. Figlio di un ricco importatore di merletti ha ricamato con passione il bordo della vita con la sua musica. Iscrittosi all’Università di Harvard incoraggiato da Charles Ives, che aveva stipulato un’assicurazione sulla vita ai suoi genitori, studia composizione con Walter Piston e Gustav Holst.
A Parigi studia con Nadia Boulanger e tornato negli Stati Uniti inizia a scrivere musica per il Ballet Caravan. Vince due volte il premio Pulitzer nel 1960 e nel 1973, oltre a una lunga serie di nomination e riconoscimenti. Considerato uno dei compositori americani più influenti nella musica classica e una figura di spicco nel modernismo del XX e XXI secolo. Stravinsky definì il Double Concerto di Carter (1961) “il primo vero capolavoro americano”. Il suo amico Aaron Copland lo definisce “uno degli artisti creativi più illustri d’America in qualsiasi campo” e Andrew Porter “ il grande poeta musicale d’America”. La prolifica carriera di Carter ha attraversato oltre 75 anni, con più di 150 pezzi tra musica da camera, orchestrale ed un opera.
Retracing per fagotto solo, (tratto dall’Asko Concerto) è stato composto nel 2002 per il fagottista americano Peter Kolkay a cui è dedicato. Una granello di musica osservata al microscopio, che sprigiona la sua energia in poco più di un minuto.
Grazie Michele che condividi e ci fai apprezzare queste perle. Bellissimo, energia pura!
RispondiEliminaGrazie Unknown!
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