Trovo che spesso la brevità sia di per sé una qualità.
Le cose brutte passano in fretta e le belle acquistano intensità.
La brevità si avvicina al centro, all’essenza, all’attimo; sembra fare lo sgambetto al tempo.
Anche in musica la brevità mantiene la sua prerogativa. La lunghezza ha fatto morire brani musicali che avrebbe donato la loro bellezza in poche battute. Sergio Romani, fagottista e compositore di cui ho avuto il piacere di proporvi "Tre divertimenti" https://youtu.be/L1bhKvsRzTY
e "Due acquerelli" https://youtu.be/_mvhb7dYpYo,
ha scritto “Sedici pezzi brevi” per fagotto solo.
Sedici frecce che hanno fatto centro.
Mi appresto a scoccare il dardo della quarta e dell’undicesima, sperando di non mancare il bersaglio; che se centrato regala il sorriso della bellezza.
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