Aveva l’età giusta per gareggiare col vento, per inseguire i sogni e saltare il recito delle abitudini.
Ma ad aspettarlo dietro l’angolo vi era la guerra, con la gamba tesa.
Bertold di arruolò soldato e proprio quando quell’uragano si placò, fu fatto prigioniero.
Aveva diciotto anni.
Troppo pochi per rimanere chiuso in gabbia, ma sufficienti per trovare il coraggio di fuggire.
E quanti bastano per continuare a riprovare dopo i primi fallimenti.
Aveva alla fine raffinato l’arte della fuga con l‘ingegno che solo un musicista, amate di Bach, può avere.
Finalmente al quinto tentativo, nel 1947, si ritrovò a calpestare i campi del suo paese.
Li attraversò con il cuore che batteva i timpani della malinconia e rullava il tamburo della gioia.
Una volta a casa si mise con pazienza a ricucire insieme la sua vita, fatta a brandelli da quel cane rabbioso della guerra, lanciato contro il nemico dalla cattiveria umana.
Che fosse un bravo musicista si era già capito quando, durante i mesi di prigionia, riuscì a mettere insieme un’orchestra con tanto di contrabbasso, costruito nella falegnameria del campo.
La musica attraversava le sbarre e liberava gli animi dall’angoscia.
Bertold Hummel, (1925-2002)violoncellista, cantore, compositore, didatta tedesco divenne un musicista apprezzato ed il suo talento lo portò a vincere numerosi premi e ad essere insignito di varie onorificenze.
Vi propongo, dopo il suo Divertimento op.62c per fagotto e violoncello
https://youtu.be/mIq5pgjPWSU
i suoi “5 Epigrams”op. 51 per fagotto solo scritti nel 1973.
L’epigramma è un genere poetico letterario che vanta una storia di quasi tremila anni.
Pochi versi a disposizione per cercare di colpire il lettore. Da sempre vi si sono cimentati i più grandi scrittori e poeti. Una sfida interessante, per cercare di arrivare all’essenziale. Poche parole per dire tanto. Quelli sonori di B.Hummel rappresentano un segno netto, incisivo, sul foglio bianco del silenzio.
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