Il padre lo voleva sacerdote, ma Giulio suonava il flauto con lo stesso virtuosismo di quel Paganini che aveva venduto l’anima al diavolo. Se c’era da scegliere da che parte stare, Giulio aveva già la strada segnata. Infatti a diciassette anni lasciò la casa paterna per inseguire la sua passione che si era stabilita all’Accademia di Santa Lucia a Roma. Nato nel 1818, Giulio Briccialdi avrà una carriera sfolgorante che lo porterà ad esibirsi in tutta Europa e in America.
Compositore e inventore d’importanti modifiche al flauto diverrà direttore della ditta Roland and Rose di Londra. Finirà la sua brillante carriera a Firenze come docente di flauto al Conservatorio, ruolo che manterrà sino alla morte, nel 1881.
Nel 1996, quando si trattò di dare un nome all’asteroide n. 7714, scoperta dall’Osservatorio di Santa Lucia di Stroncone in Umbria, nessuno ebbe nulla da obbiettare nel dedicarlo a Giulio Briccialdi, quel diavolo di un flautista nato a sei chilometri da lì.
E così, nella fascia principale delle asteroidi, situata fra le orbite di Marte e Giove, Briccialdi continua a stupirci.
Queste variazioni virtuose sull’aria “Qual cor tradisti” dalla Norma di Bellini, originali per flauto, sono state trascritte per fagotto da Jesse Read.
Buon ascolto!
P.S. Spero non si capisca che io non ho stipulato alcun patto con qualsiasi sorta di diavolo.
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