Di ritorno dalla Loggia Olimpica di Perfetta Stima, il massone
Etienne Ozi, fagottista di riconosciute qualità strumentali e
artistiche, si fermò ad osservare la luna piena di quella notte di
metà maggio.
Nel
silenzio di una Parigi addormentata la guardò
mentre stendeva la pace fra i tetti e ne
udì il canto.
Fu un attimo; poche
gocce stillate dalla perfetta armonia.Rientrato a casa, in
punta di piedi per non svegliare la moglie e i suoi sei figli, andò
nel suo studio e, accesa la candela, scrisse l’adagio della sua
sesta e ultima sonata per fagotto.Sonata
che vi propongo accompagnato da mio figlio Ludovico, registrata
durante uno di
quei momenti preziosi in cui torna a casa dopo
aver preso il volo anni fa per Londra e
tutto è in festa.
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