Nella casa che risuonava di musica il piccolo Carl Philipp Emanuel sedeva in un angolo del salotto.
Aveva otto anni, un talento che stava sbocciando in silenzio e tanta passione.
Il padre Johan aveva da poco lasciato lo studio e Carl, spinto dalla curiosità vi entrò di nascosto.
Tra il profumo di pipa che riempiva la stanza, Carl vide sulla scrivania i fogli di una Partita per flauto solo in la minore che il padre aveva da poco terminato. https://youtu.be/mVK-dYEg7f8
Il piccolo Philipp, chiamato così in onore del padrino Telemann, cominciò a leggerla con la stessa emozione con cui leggeva i racconti d’avventura. Quella sera, addormentatosi cullato dalla voce soave della matrigna Anna Magdalena, che era stata soprano alla corte principesca di Anhalt- Cöthen, sognò di essere al palazzo di un re e di scrivere una musica per flauto.
Quel ricordo lo spinse, all’età di 43 anni, dopo essere stato promosso Kammermusikus alla corte del re Federico il Grande, a comporre una Sonata per flauto solo, anch’essa in la minore, che preannuncia lo stile sentimentale di una nuova epoca rispetto a quella di “ quel vecchio parruccone” di suo padre.
La trascrizione per fagotto solo che vi propongo è stata curata per l’edizione Accolade da Koenigsbeck.
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