giovedì 20 dicembre 2012

VOLO D' ANGELO


Stavo bucando le nuvole con i tacchi a stella dei miei stivali per liberare la neve, quando mi vennero a chiamare perché avevano bisogno d’una mano per spostare il Capricorno.
Non è facile spostare le stelle, bisogna crederci, ma è necessario per far girare il mondo.
Siamo angeli perché riusciamo ad accendere le stelle in una notte; a farle brillare d’Amore.
Mentre volteggiavo nel cielo per raggiungere il Capricorno mi venne in mente la prima volta che mi tuffai nel cielo.
“Ora se vuoi puoi diventare un angelo, vola!” mi disse una voce che non avevo mai sentito ma che conoscevo.
Ero lì, tremante e impaurito. Nudo, senza una nuvola di fico a coprire la saetta dei miei temporali, senza ali, a chiedermi che razza di storia fosse mai quella e poi non avevo nemmeno il portafoglio, la carta d’identità, un ciondolo, una foto, una caramella, niente.
Mi guardavo intorno per cercare una scala, una corda, qualcosa che mi salvasse la vita.
Aggrappato con le dita dei piedi al fumo di una nuvola, mi rifiutavo anche solo di pensare di lasciarmi andare e quello che sarà, sarà.
Non sono stupido gridai e allora ebbi più freddo.
“Se pensi di salvarti la vita la perderai” ritornò a parlare la voce e per un attimo riuscii a guardare dentro di me e vidi che c’era un filo, sottile ma luminoso ed ebbi caldo, si alzò il sole di un sorriso e mi tuffai aggrappato a quel filo … e volai … senza ali, senza più paura.
Vedevo i sentieri fra le nuvole, annusavo il profumo delle stelle e mi lanciavo tra i colori del cielo ai margini delle giornate e mi si tingeva l’anima come un fiore.
Da allora sono in ogni cosa ed ogni cosa è in me.
Ma guarda te mi dicevo, e io che piangevo perché non avevo la caramella!

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