La quarta burla musicale di Danilo Zaffaroni “Cartoons” accompagna due brevi filmati degli
albori del film animato. Il primo è HUMOROUS PHASE OF
FANNY FACES un breve cartone animato muto del 1906 diretto da James
Stuart Blackton e generalmente considerato dagli storici del cinema come il
primo film d'animazione registrato su pellicola standard.
Il secondo è di Emile Cohl, caricaturista francese
chiamato “Il padre del fumetto animato” che realizzò “FANTASMAGORIE” da febbraio
a maggio o giugno 1908. Questo è considerato il primo film completamente
animato. Era composto da 700 disegni. Il titolo è un riferimento al
"fantasmografo", una variante di metà Ottocento della lanterna magica
che proiettava immagini spettrali che fluttuavano sulle pareti.
Mike Curtis (1952) fagottista, compositore, scrittore
americano, è cresciuto pescando sulle coste rocciose di Baja California, in
Messico. In quegli anni Mike ha riempito il suo cesto non solo di pesce, ma di
profonde esperienze che hanno nutrito la sua anima artistica, sbocciata, come
compositore all’età di quarant’anni,
quando inizia a comporre per la moglie oboista.
Come fagottista suona con l’Eugene Symphony ,la Mexico
State Symphony , l’ Arrieu Wind Quintet ed il suo Mike Curtis Klezmer Quartet.
Il suo amore per il Messico lo porta a scrivere due libri
“Memories of a Musician in Mexìco” e “El
Pescador”.
“Una volta che la polvere del Messico si posa sul tuo
cuore, non puoi trovare riposo in nessun’altra terra” recita un detto popolare
e così Mike Curtis, dall’Oregon, parte spesso per andare a trovare il suo amato
Messico. E’ proprio durante queste visite che nascono questi “Cuatro Cuentos”
(Quattro storie) per fagotto solo del 2007. Come note di un diario, questi
brani raccontano le emozioni di quei viaggi dentro al cuore, in quella parte di
noi dove possiamo trovare riposo.
Il 16 settembre Sergio Romani, illustre fagottista che ha ricoperto il ruolo di primo fagotto dell’Orchestra della RAI di Roma per 25 anni, oltre ad essere stato docente della cattedra di fagotto al Conservatorio di Frosinone ed uno dei fondatori dell’ ”Ottetto italiano” compie 83 anni.
Con qualche giorno d’anticipo gli dedico questa registrazione del sesto dei suoi “Dieci capricci fantastici” per fagotto solo editi da Bèrben.
Brani virtuosistici che arricchiscono la letteratura del fagotto insieme agli altri suoi lavori: “16 pezzi brevi”, https://youtu.be/GIcs1Il_1lI
“11 acquarelli musicali” https://youtu.be/_mvhb7dYpYo
e i “Divertimenti” https://youtu.be/L1bhKvsRzTY
Auguri dunque Sergio! Un abbraccio
La pallina girava e Umberto Bozza la osservava saltellare sulla ruota
della roulette.
Sentiva il cuore battere il ritmo frenetico di una danza, su cui la paura
e la speranza volteggiavano.
“Vingt-huit noir” declamò il croupier.
Umberto sorrise, mentre la musica di una radio risuonava nel casinò.
Umberto Bozza, musicista italiano, si guadagnava da vivere giocando nei
casinò francesi lungo la costa mediterranea.
A casa lo aspettava, con il violino in mano, il figlio Eugène.
Quel bimbo coi suoi cinque anni si portava addosso venti chili
d’entusiasmo per la musica.
Al padre, che gli insegnava a suonare, sembrava di stare davanti a un
numero vincente. Eugène mostrava talento e sembrava instancabile con quel suo
violino.
La guerra arrivò con tutte le sue stonature e i Bozza si trasferirono
da Nizza a Roma. Era il 1915 e Eugène aveva dieci anni.
Il padre lo iscrisse all’Accademia nazionale di Santa Cecilia, dove
studiò per sette anni. Tornati in Francia, nel 1922, si iscrisse al
Conservatorio di Parigi e a vent’anni entrò a far parte dell’Orchestra
Pasdeloup, la più antica orchestra sinfonica francese.
Eugène Bozza, nato a Nizza nel 1905, non deludendo le aspettative del
padre, si rivela un talento.
Ma, come confida la moglie, è perseguitato dalla paura del
palcoscenico.
Diventa direttore d’orchestra ed è assunto ai Ballets Russes di
Montecarlo, ma vi rimane solo un anno. Nel 1932 torna al Conservatorio di
Parigi per studiare composizione con Henri Büsser. Diventerà un prolifico
compositore, vincerà il Prix de Rome, dirigerà l’Operà Comique e l’Ecole
National de Musique a Valenciennes dove scriverà almeno 18 raccolte di studi,
tra cui i “Douze Caprices pour basson”.
Verrà nominato nel 1956 Cavaliere della Légion d’Honneur.
Mentre la radio belga trasmette lo “Scherzo” per quintetto a fiati di
Eugène Bozza su richiesta di un ascoltatore, la pallina di Eugène Bozza si
ferma, a mezzanotte in punto, sulla roulette della vita.
“La Cigale et la fourmie (d'après Lafontaine)”è il primo dei “Cinq Pièces” per oboe solo,
composti nel 1980 da Antal Doráti(1906- 1988) dedicati a Heinz Holliger.
La trascrizione per fagotto solo che vi propongo è stata
curata da Orazio Lodin.
A proposito di questa famosa favola io sto dalla parte di
Gianni Rodari, che così recita:
“Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l’avara formica
io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende…
regala!”