“El Cachafaz”, considerato uno dei più grandi e famosi
ballerini di tango del passato, girovagava per il mondo come su una pista da
ballo.
Brillantina di stelle in un cielo nero di notti
ballerine.
Teneva sempre nella tasca un tango, avvolto in un rosso fazzoletto
dal profumo di rosa e nel taschino un orologio che ticchettava coi tacchi
passionali del tango.
Con l’augurio di avere anche noi un tango nel taschino,
pronti a ballare con il nuovo anno che ci aspetta sulla pista da ballo , pronti
ad innamorarci della Vita che ci è stata donata.
Nel 1840 Mendelssohn compose la cantata “Festgesang” per commemorare l’invenzione della stampa a caratteri mobili di Johann Gutenberg. La seconda parte di questa cantata, che inizia con “Vaterland, in deinen Gaven” è stata successivamente adattata alle parole del testo natalizio inglese del 1739 “Hark! The Herald Angels sing” basato su Luca 2:14. L’autore di questa operazione, avvenuta nel 1855 che le ha universalmente e indissolubilmente legate, è il tenore William H. Cummings.
In questo adattamento di Danilo Zaffaroni per due fagotti il canto viene interrotto, nella prima esposizione, da interferenze che lo trasformano in un dolce medley dal sapore natalizio.
Con questa registrazione auguro a tutti i miei ascoltatori un Natale armonioso.
Ed eccoci arrivati all’ultimo dei “12 Racconti Musicali” di Vincenzo Menghini.
Un lavoro che mese dopo mese mi ha accompagnato durante tutto questo 2022.
Un impegno che con piacere ho portato a termine con la speranza di essere stato un degno esecutore dell’importante opera del Maestro Menghini, che ringrazio per avermi sempre incoraggiato con i suoi apprezzamenti.
Quando ho ricevuto lo spartito di questi studi, sul frontespizio l’autore nella dedica ha scritto:
“Spero che questi “Racconti” ti ispirino tante belle storie …”
Così ho scritto storie che la musica mi ha ispirato.
Con i suoni di questi “Racconti” che riecheggiano nelle ore di studio e dai personaggi che ne sono scaturiti, mi appresto a proseguire il viaggio in un nuovo anno, ringraziando coloro che hanno dedicato il loro tempo ad ascoltarmi.
Bertold Hummel (1925-2002) compositore tedesco di cui ho già registrato il Divertimento op. 62c per fagotto e violoncello https://youtu.be/mIq5pgjPWSU e i Cinque Epigrams per fagotto solo op.51 https://youtu.be/y5NzCUbH_mc
compone queste “Marianische Fantasien op87d” per fagotto solo nel 1990.
Presi due canti della tradizione gregoriana dedicati a Maria (Salve regina e Regina caeli) ed uno dell’Anno 1000 (Aveva Maria zart), li passa attraverso la macchina del tempo, dove verranno rielaborati, contaminati, piegati, distorti e raddrizzati secondo nuovi criteri estetici. Un’operazione interessante più volte utilizzata nel corso della storia della musica, il cui risultato sono nuove creazioni con vecchi materiali. Nuove prospettive da cui osservare l’unico punto fermo: le vibrazioni del silenzio, da cui tutto proviene.
Accompagno la mia allieva Caterina nell’esecuzione de “La
Puñalada” di P. Castellanos (1905-1983), trascritta per due fagotti da Antonino
Cicero.
Questa milonga, registrata per la prima volta da Juan
D’Arenzio nel 1937 ha venduto più di venti milioni di dischi. Questa
registrazione dal vivo non sarà da meno e avrà milioni di visualizzazioni.
In copertina una foto di Caterina quando, ancora bambina,
si esibiva nei primi saggi.
Mieczyslaw Wienberg (1919-1996) è stato considerato il
terzo grande compositore sovietico insieme a Prokofiev e Shostakovic .
La sua vita non è stata facile. Allo scoppio della
seconda guerra mondiale, in quanto ebreo, riesce a fuggire dalla Polonia in
Unione Sovietica, ma i suoi genitori e la sorella minore vengono internati nel
ghetto di Lodz e poi uccisi nel campo di concentramento di Trawniki.
Evacuato dalla Russia a Tashkent (Uzbekistan) incontra
Shostakovic che rimane colpito dal suo talento e diviene un suo caro amico, su consiglio
del quale torna a Mosca nel 1943, dove compone circa trenta opere sino al 1948.
Molte delle sue opere vengono bandite durante la Zhdanovshchina del ’48
(dottrina culturale sovietica in cui gli artisti dovevano conformarsi alla
linea del partito nelle loro opere creative).
Per questo motivo le sue composizioni furono quasi del
tutto ignorate dall’establishment musicale sovietico. Riuscì a sopravvivere
scrivendo per il teatro e il circo.
Nel 1948 il suocero fu assassinato su ordine di Stalin e
nel 1953 Weinberg fu arrestato con l’accusa di
“nazionalismo borghese ebraico”. Fu ufficialmente
riabilitato dopo pochi mesi, alla morte di Stalin.
Muore a Mosca il 26 febbraio 1996 dopo tre anni di malattia
che lo costrinsero a casa, ma nei quali continuò a comporre.
Ci lasciaventidue
sinfonie, diciassette quartetti, sette opere, numerose composizioni
strumentali, quaranta colonne sonore e questadichiarazione che ho tratto da un’intervista:
“Dopotutto essere compositore non è una festa gioviale, è
una conversazione eterna, un’eterna ricerca dell’armonia tra le persone e la
natura. Questa ricerca è il senso e il dovere del nostro breve passaggio
attraverso la vita sulla terra”.
La Sonata per fagotto solo op.133 del 1981 è dedicata al
grande fagottista russo Valery Popov .
Un opera di ampio respiro, composta da quattro tempi che,
mettendo alla prova l’esecutore, vi accompagna in un viaggio di venti minuti
fra l’emozioni che le possibilità espressive del fagotto possono regalare.