Nella storia del fagotto la figura di Eugène Louis-Marie Jancourt è sicuramente una fra le più importanti.
Nato in Francia nel 1815 è stato un fagottista virtuoso, un appassionato pedagogo e un compositore, oltre ad essersi dedicato, insieme al suo collega Luois Auguste Buffet, alla modifica del fagotto nella sua forma dell'epoca per renderlo uno strumento solista più affidabile.
Quando entrò al Conservatorio di Parigi all’età di 19 anni Eugène portava con sé una valigia piena di talento e una custodia con un fagotto in pessime condizioni. Allora il suo insegnante, F.R. Gebauer, che non voleva assistere alla disfatta di un così promettente allievo a causa di uno strumento rovinato, gli regalò uno dei suoi fagotti. La sua generosità venne ben presto ricompensata dalla vincita al secondo anno di un importante premio istituito dal conservatorio per i suoi allievi migliori.
Si laureerà nel 1837 all’età di 22 anni, solo dopo tre di conservatorio.
Il suo modo di suonare era noto per la "purezza e per il fascino che, nella sua somiglianza con la voce umana, evitava tutti gli elementi del grottesco".
Nel 1843 entra come primo fagotto al Théâtre Italien, ruolo che ricoprirà sino al 1869.
Come solita fece tournee anche in Italia, oltre che a Londra e in varie città della Francia.
Divenne docente al Conservatorio di Parigi nel 1875 sino al 1891 quando si ritirò e continuò ad apportare miglioramenti al fagotto nelle sue carenze meccaniche. Eugène Jancourt morì il 29 gennaio 1901 a Boulogne-ser-Seine all'età di 85 anni. Lascia 119 opere pubblicate, per la maggior parte dedicate al suo amato fagotto. Lo studio che vi propongo è il quinto dei “26 Studi melodici” op.15 editi dalla UE.
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