Mi chiamo Mariotto e suono il fagotto
mi aggiro furtivo con passo felpato
sul cappello la piuma di pavone spennato
Il riso nascondo dietro una maschera da vagabondo
sotto braccio il fagotto, un dardo puntato
mi sento un cavaliere innamorato
Per Letizia sopra un ponte di Venezia
ho intonato una canzone
con il labbro che vibrava d’emozione
Il cuore era pronto ma l’ancia non andava
la serenata pareva suonar per una racchia
con quel suono da pernacchia
Mi chiamo Mariotto e suono il fagotto
mi allontano furtivo con passo felpato
l’amore infranto da un’ancia spezzato
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