Cinquanta chili di ossa snodate e pelle irrequieta, ritmo
da togliere il respiro, non un passo falso, tecnica perfetta; questo era Larry
Semon, (1889-1928)per l’Italia Ridolini. Ed è nei banchi scuola, in uno suo breve filmato del
1920, che lo accompagno con l’ultimo lavoro di Danilo Zaffaroni “Comique” una
burla musicale per fagotto e pianoforte. Qualche risata per cercare di rinfrancare lo spirito.
Proseguo, come promesso, con la pubblicazione di un racconto musicale al mese dei “12 Racconti Musicali” di Vincenzo Menghini.
Lo potrete ascoltare nella versione originale seguita da quella che prende il titolo “Il torrente”, abbinato alla narrazione di una mia poesia che il brano mi ha ispirato.
D’accordo con il compositore desideriamo dedicare questo brano a Pier Paolo Gedda, primo fagotto alla RAI di Torino, prematuramente scomparso a soli 33 anni.
“Un ragazzo con un talento unico!” come lo ama ricordare il suo insegnate Vincenzo Menghini.
"Scorre il torrente in mulinelli di tempo in festa.
Scorre fischiettando saltelli in rivoli sorridenti.
Scorre il torrente schiumeggiando serenità.
Gorgheggiando sospiri.
Scorre il torrente lungo la linea immobile dell’eternità".
Ross Edwards (1943), uno dei compositori australiani più conosciuti e interpretati (di cui ho già registrato “Water Spirit Song”https://youtu.be/p-RFjH14V0U), crea un mondo sonoro che cerca di collegare la musica alle forze della natura.
Non fa eccezione questo brano scritto nel 1993 “Ulpirra” (una parola aborigena che significa pipa o flauto) composto originalmente per flauto dolce, seguito poi da versioni per ottavino, flauto, oboe, clarinetto basso, sax soprano e nell’adattamento, che vi propongo, per fagotto.
Introduco questo suggestivo brano con una mia breve immagine poetica:
“Il boato di un temporale sprigiona spruzzi di suoni, che riecheggiano nel bosco.
Rimbalzando sulle foglie al tempo veloce del temporale, si lanciano in vorticose danze.
Saltellano in acciaccature, con gocce di note trasparenti.
Suona la natura in scrosci di sedicesimi, ouverture al canto della Creazione,
che si esprimerà brillando in gocce di silenzio sul palmo delle foglie”.
dopo aver fatto i capricci
13° https://youtu.be/EEYhd3_Kcpo
19° https://youtu.be/_ssjI3y2glg
31° https://youtu.be/kmv5wbhGE2Y
ecco il 14° accompagnato da una storiella del mio libro
IL GALLETTO FAGOTTISTA E BASTA
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/racconti/612018/il-galletto-fagottista-e-basta/
Il cielo era tirato a lucido da un sole vigoroso e l’aria stirata a dovere dal vento casalingo.
Una gallina, incastrata tra sassolini di secondi, se ne stava immobile ad osservare il vuoto pieno d’azzurro che sovrastava il pollaio.
Vide passare un’anatra, che volando disegnava la linea della sua libertà.
“Poverella” pensò la gallina “ non ha ancora trovato il suo pollaio” e infilato il becco nella rete si addormentò.
Buona settimana!
Il padre lo voleva sacerdote, ma Giulio suonava il
flauto con lo stesso virtuosismo di quel Paganini che aveva
venduto l’anima al diavolo. Se c’era da
scegliere da che parte stare, Giulio aveva già la strada segnata.
Infatti a diciassette anni lasciò
la casa paterna per inseguire la sua passione che si era stabilita
all’Accademia di Santa Lucia a Roma. Nato nel 1818, Giulio
Briccialdi avrà una carriera sfolgorante che lo porterà ad esibirsi
in tutta Europa e in America.
Compositore e inventore d’importanti modifiche
al flauto diverrà direttore della ditta Roland and Rose di Londra.
Finirà la sua brillante carriera a Firenze come docente di flauto al
Conservatorio, ruolo che manterrà sino alla morte, nel 1881.
Nel 1996, quando si trattò di dare un nome
all’asteroide n. 7714, scoperta dall’Osservatorio
di Santa Lucia di Stroncone in Umbria, nessuno ebbe nulla da
obbiettare nel dedicarlo a Giulio Briccialdi, quel diavolo di un
flautista nato
a sei chilometri da lì.
E così, nella fascia principale delle asteroidi,
situata fra le orbite di Marte e Giove, Briccialdi continua a
stupirci.
Queste variazioni virtuose sull’aria “Qual cor
tradisti” dalla Norma di Bellini, originali per flauto, sono state
trascritte per
fagotto da Jesse Read.
Buon ascolto!
P.S. Spero non si capisca
che io non ho stipulato alcun patto con qualsiasi sorta di diavolo.