mercoledì 8 aprile 2015

FAGOTTERIA

 vecchia osteria con tipici piatti fagottosi
 
Alla FAGOTTERIA potrai assaggiare l'antipasto di zucchine alla campana,  i saporiti fagottini al prosciutto, i dolci fagottini alle mele, il gelato al bambù con zucchero di canna, il caffè corretto ancia e tante altre specialità sorprenderanno il tuo palato. Vieni a trovarci una sinfonia di sapori ti aspetta!




zucchine alla campana



scroccanti fagottini al prosciutto



fagottino alle mele e cannella



gelato al bambù 



un calice di Vin'Ancia



pregiato zucchero di canna



caffè corretto ancia


martedì 7 aprile 2015

IL LUPO E IL CORNO


Carletto era il capretto più piccolo del gregge, era nato da poco ma già sapeva cosa avrebbe fatto da grande: il musicista.
“Carleeetto, Carleeetto!” gli diceva la mamma “con tutti i beeei mestieri che ci sono proprio il musicista deeevi fare!”
Ma Carletto sentiva la musica ovunque, anche quando gli altri non udivano nulla.
Se ne stava in disparte dal gregge e in silenzio ascoltava.
Si rallegrava al canto degli uccelli, distingueva il ronzio delle api da quello delle mosche e sorrideva alle sbuffate  del vento fra le foglie degli alberi.
Nella fattoria di Carletto vi erano alcuni animali che suonavano degli strumenti a fiato e dato che non aveva ancora deciso con quale strumento diventare musicista, pensò di andare a far loro visita.
Per iniziare andò allo stagno, dove l’anatra nuotava tranquilla e gli chiese di suonargli il suo strumento: l’oboe.
Poi andò dall’uccellino per sentire il suono del flauto.
Il gatto gli fece ascoltare il clarinetto.
Il nonno aveva insegnato a Pierino, suo nipote, a suonare il fagotto e non fu difficile per Carletto ascoltare il giovane Pierino esibirsi col suo strumento, era bastato avvicinarsi alla casa. Pierino infatti si divertiva un mondo a suonare il fagotto e non perdeva occasione per eseguire piccoli concerti al nonno, che felice ascoltava con orgoglio il nipote superare il maestro.
Qualcuno gli parlò del corno, ma il corno tutti sapevano che lo suonava solo il lupo e il lupo non era amico di nessuno nella fattoria.
“E va beeè!” disse la mamma a Carletto “ se il lupo suona il corno hai un buon motivo per non suonarlo”
“Si” rispose Carletto “ ma mi piacerebbe almeno sentire come suona sto corno!”
“Vai, vai dal lupo!” si arrabbiò allora la mamma “vai, vai! ti presenti: buongiorno signor lupo io sono un tenero capretto saporito e vorrei chiederle se mi fa sentire il suono del corno. Te lo fa sentire il suono del corno certo, ma mentre cuoci in padella! Carleeetto, Carleeetto! Proprio il musicista deeevi fare!”.
Ma Carletto sognava, se ne stava solo in fondo al gregge e sognava. Sognava di diventare musicista, sapeva che avrebbe così potuto vivere in due mondi in una sola vita.
Era li, che sognava lontano dal gregge, quando da dietro un cespuglio uscì il lupo.
Carletto lo vide, le fauci spalancate, l’acquolina in bocca e gli occhi iniettati di sangue.
“Aiuto” gridò Carletto ed ebbe ancora più paura quando si accorse che dalla sua bocca non era uscito nessun suono.
Il lupo si avvicinava lentamente e lentamente il povero capretto sentiva la sua vita arrivare alla fine.
Mancava poco, ma a volte basta poco per cambiare il corso del destino e Carletto, dando prova di avere le caratteristiche per diventare un buon musicista, ebbe un’idea geniale; respirò profondamente e disse:
“ So bene di essere un boccone destinato a te, vecchio lupo, ma ti prego non farmi morire senza onore. Ho un solo desiderio, ballare al suono del tuo corno”
il lupo allora prese il suo strumento e iniziò a suonare una danza per far ballare il capretto.
Carletto ballava e il lupo suonava.
Fu così che i cani udirono la musica, perché si sa il corno è uno strumento che se vuole si fa sentire, e vedendo il piccolo capretto in pericolo corsero in suo aiuto.
Al lupo non rimase che scappare e abbandonare il suo pasto. Mentre correva così si lamentava:
“Ben mi sta, perché mi metto a fare il musicista quando sono nato macellaio”.
Fu cosi che Carletto ebbe salva la vita.
Alla sera, mentre tutti riposavano, Carletto si avvicinò alla sua mamma
“Vieni piccolo, abbiamo avuto tutti una gran paura oggi!, devi imparare a stare con gli altri nel gregge se non vuoi finire in bocca al lupo”
“Beh! Almeno hai sentito il suono del corno” proseguì la mamma, vedendo il suo cucciolo stranamente taciturno.
“Si ” rispose a questo punto Carletto “ e ho deciso che suonerò il corno”
“ Carleeeto! Carleeeto! Non solo musicista, ma addirittura cornista!”
si lamentò la mamma
“Non preoccuparti mammina, vedrai che sarai fiera di me”.
Da quel giorno il lupo non si avvicinò più al gregge, perché ogni volta ad accoglierlo c’era lo squillo del corno di Carletto che se ne stava in disparte a sorvegliare e appena il lupo sbucava dal bosco, lui suonava il corno che metteva in guardia i cani e il gregge al sicuro.
“Carleeetto, Carleeetto, chi l’avrebbe mai detto!” sorrideva felice la mamma, fiera di avere un figlio musicista, anzi cornista.





venerdì 3 aprile 2015

PASQUALINO E IL FAGOTTINO


Pasqualino non metteva le cravatte
ne le giacche o le camicie color latte

Pasqualino era un bambino,
la sua cravatta un bavaglino
il sorriso senza un dente
e un fiorellino in mano, ma non c’entra niente

Pasqualino suonava il violino
perché la mamma lo trovava tanto carino
Ma i vicini non erano contenti
ai suoi fischi preferivano il mal di denti
“Non mi piace il violino, preferisco un fratellino”
disse un giorno sorridendo Pasqualino
saltando sopra il letto
come un piccolo folletto

Una sera di ritorno dal lavoro
il papà lo guarda con un occhio solo
“E se suonassi il pianoforte?”
“Preferisco la morte”
rispose Pasqualino facendo l’occhiolino
La mamma propose “Suona il flauto!”
ma Pasqualino era già partito con la sua auto

Una mattina, mentre era seduto al gabinetto
sente la nonna che gli grida
“Perché non suoni il clarinetto?”
Pasqualino fa uno sbuffo
il clarinetto è proprio buffo
esce dal bagno spettinato da una bomba
che aveva il suono di una tromba
“E non voglio suonare nemmeno il trombone”
e uscì a prendere un po’ d’aria in balcone

Una domenica mattina di ritorno dalla messa
Pasqualino corre in cucina in tutta pressa
appena entrato la mamma gli propone“E se suonassi il corno?”
“Preferisco la torta che cuoce in forno”

In giardino Pasqualino fa volare il suo aquilone
un amico si avvicina e gli propone
“Veni con me a suonare il sax?”
“No lo suona già Max”
  
Pasqualino con la bicicletta è andato a sbattere contro un muro
“E non suono neanche il tamburo!” disse arrabbiato  alzandosi da terra
“Questo è sicuro!”
  
La Pasqua era arrivata
con le sue uova di cioccolata
Pasqualino dalla più grande non molla la presa
non vede l’ora di scoprire la sorpresa
finalmente il momento era arrivato
e Pasqualino rimase strabiliato
dall’uovo non uscì un pulcino
ma un piccolo fagottino

Pasqualino il suo strumento aveva trovato!

un fagottino dal suono dolce come il cioccolato.