venerdì 25 giugno 2021

Franz Kanefzky DREI FABELN Michele Colombo Bassoon

Franz Kanetzky è nato nel 1964 ed ha iniziato lo studio del corno all’età di dodici anni, anni in cui risalgono le sue prime composizioni. Diplomato al Conservatorio di Augusta dal 1991 è membro dell’Orchestra della Radio di Monaco. Scrive regolarmente su commissione per Bayerischer Rundfunk, l'Herrenchiemsee Festival, “Die Bühne” Norimberga e la Bavarian State Orchestra. Ha vinto il primo premio nella categoria musica al “Children to Olympus” con il concerto per bambini “ Heroes on the sheet of music”.
Con queste “Drei Fablen”, composte nel 2019, arricchisco la sezione per fagotto solo dedicata ai bambini iniziata con la mia “Filastrocca strampalata” https://youtu.be/dt_kb93XTYc e “Jabberwocky Jam” su un poema nonsene di L. Caroll di John Falcone https://youtu.be/Vp44y9xleZw, alla quale seguiranno altre mie composizioni: “La mela d’oro”e “Fantagotto, un fantasma nel fagotto”. Un sentito ringraziamento a Giovanna Trosi che con entusiasmo ha curato la traduzione dal tedesco.
Ed ora, se siete teneri adulti, vi invito all’ascolto di queste favole per preservare la nostra parte puerile e innocente.

venerdì 18 giugno 2021

Jacques Leclair LE FAUNE LANGOUREUX pour Basson Michele Colombo Bassoon

“Le Faune Langoureux” per fagotto, solo scritto nel 1996 da Jacques Leclair (1959), si ispira al poema “Apres-midi d’un Faune” del poeta maledetto Stéphan Mallarmé.
A differenza di Claude Debussy, che nel suo “Prélude à l’après-midi d’un faune” affida al flauto il tema del fauno, Jacques Leclair lo assegna al fagotto solitario.
Un fauno languoroso dallo struggimento amoroso per il sogno di ninfe che svaniscono come nuvole.
Dopo il preludio del mattino il fauno inseguirà l’eterno sciame del desiderio e spargerà rimpianti nel cielo, come nuvole che svaniscono scaricando lacrime. Si addormenterà sotto quelle lacrime e i suoi sogni non avranno colpa per la sua assenza. Si sveglierà, trascinando pieno d’entusiasmo il sogno nella speranza d’ancorarlo  alla realtà, ma l’epilogo lento e doloroso ne dichiarerà il fallimento.
Formato da sei episodi che riportano i versi del poema che li hanno ispirati, questa composizione di Leclair, di cui purtroppo non sono riuscito ad avere alcuna informazione (da non confondersi con Jean-Marie Leclair compositore e violinista francese nato nel 1697), credo sia un valido brano da tenere in considerazione dai quei fagottisti che languono nell’ abituale repertorio.

venerdì 11 giugno 2021

Vincenzo Menghini NINNA NANNA per fagotto solo Michele Colombo Bassoon

E’ dalla notte dei tempi che la ninna nanna accompagna i bimbi di tutto il mondo davanti alla porta del buio, calmando i venti che agitano lenzuoli di fantasmi.
Nenie rassicuranti, cantate da giganti buoni che non temono nulla.
Melodie che allungano il filo indistruttibile dell’amore, dove aggrapparsi e lasciarsi andare.
Dolci suoni che cullano il viaggio nel mare dei sogni.
Dedicata alla figlia, questa Ninna nanna di Vincenzo Menghini risuona con la voce del fagotto, strumento che il compositore utilizza, essendo fagottista eccelso, con grande maestria.
Ispirato dalla musica mi sono preso la libertà di addensarne l’essenza in parole, che faccio precedere all’ascolto.


Dormi raggio si sole

lascia che il soffio del buio spenga la luce


respira il sonno sotto le coperte

lascia che piova sull’ombrello della notte


apri il sipario dell’abbandono

lascia che inizi lo spettacolo dei sogni


fra draghi di nuvole vola senza paura

lascia che si dissolvano nel vento


dormi raggio si sole

lascia aperto il tuo cuore, io sarò sempre lì, illuminato dall’amore.

venerdì 4 giugno 2021

Francisco Mignone MISTERIO Valsa doentia Michele Colombo Bassoon

L’orchestra era già posizionata e i suoni riempivano la sala cinematografica, dove di lì a poco si sarebbe proiettato il nuovo cortometraggio appena arrivato dall’America:” Ramona” di Griffith. Siamo a San Paolo in Brasile nel 1910.
I suoni si dispersero nel silenzio e il direttore prese posto.
Era un ragazzo di tredici anni, figlio di un flautista italiano immigrato in Brasile nel 1896; il suo nome era Francisco Paulo Mignone, ma tutti lo chiamavano Chico Bororò.
Nato a San Paolo nel 1897, si era presto fatto notare per il suo talento musicale. Teneva concerti al pianoforte e dirigeva la sua orchestra per accompagnare la proiezione dei film che a quell’epoca erano muti.
Chico Bororò, con il suo cappellino e i pantaloncini corti, riuscirà a fare della sua vita un film sonoro, ricco di musica. Si diplomerà nel 1913 al Conservatorio di San Paolo e dopo aver vinto una borsa di studio si recherà in Italia.
Amilcare Ponchielli era morto da poco e a sostituirlo come insegnante di composizione al Conservatorio “G.Verdi” di Milano venne chiamato, da Parigi, Vincenzo Emidio Carmine Ferroni allievo di Massenet.
Tra i suoi allievi: Gavazzeni, Vittadini, Pozzoli e il “Chico Bororò” Francisco Mignone, che nel 1920 otterrà un secondo diploma.
Ha inizio così la sua strepitosa carriera, che lo porterà a vincere prestigiosi premi, a dirigere i Berliner Philarmoniker, sino ad essere considerato uno dei più significativi compositori brasiliani dopo Hector Villa-Lobos.
Nel 1979 il professor Irany Leme organizza una serie di sei concerti sul tema del valzer. Poiché il valzer sembrava non ballare nel repertorio per fagotto solo, Leme chiese a Mignone di porre fine a quella mancanza. Francisco Mignone, che aveva già composto per il suo amico Noel Devos una sonata, una sonatina , un concertino, un concerto, due duetti, un trio e alcuni quartetti per il fagotto, non perse l’occasione di comporre nel 1981, in pochi mesi, sedici valzer.
Quello che vi propongo è ”Misterio” Valsa doentia (Quanto l’amai!) che il fagottista Devos consiglia di eseguire con grande forza interiore. Spero che la mia forza interiore sia bastata a farvi emozionare.