lunedì 22 febbraio 2021

Elliott Carter RETRACING for bassoon Michele Colombo Bassoon

Nato nel 1908 a New York, morto nel 2012, Elliot Carter ha attraversato il XX secolo e parte del XXI, decorandolo di suoni. Figlio di un ricco importatore di merletti ha ricamato con passione il bordo della vita con la sua musica. Iscrittosi all’Università di Harvard incoraggiato da Charles Ives, che aveva stipulato un’assicurazione sulla vita ai suoi genitori, studia composizione con Walter Piston e Gustav Holst.

A Parigi studia con Nadia Boulanger e tornato negli Stati Uniti inizia a scrivere musica per il Ballet Caravan. Vince due volte il premio Pulitzer nel 1960 e nel 1973, oltre a una lunga serie di nomination e riconoscimenti. Considerato uno dei compositori americani più influenti nella musica classica e una figura di spicco nel modernismo del XX e XXI secolo. Stravinsky definì il Double Concerto di Carter (1961) “il primo vero capolavoro americano”. Il suo amico Aaron Copland lo definisce “uno degli artisti creativi più illustri d’America in qualsiasi campo” e Andrew Porter “ il grande poeta musicale d’America”. La prolifica carriera di Carter ha attraversato oltre 75 anni, con più di 150 pezzi tra musica da camera, orchestrale ed un opera.

Retracing per fagotto solo, (tratto dall’Asko Concerto) è stato composto nel 2002 per il fagottista americano Peter Kolkay a cui è dedicato. Una granello di musica osservata al microscopio, che sprigiona la sua energia in poco più di un minuto.

martedì 9 febbraio 2021

Libby Larsen JAZZ VARIATIONS for solo Bassoon Michele Colombo Bassoon

La musica frequentava la casa di Libby da tempo.

Girava saltellando allegramente fra una stanza e l’altra col soffio del clarinetto del padre, che suonava in una band Dixieland, danzava il boogie-woogie tra la cucina e il salotto nelle gonne della madre e si distendeva sulla tastiera del pianoforte fra le mani della sorella maggiore. Libby fece ben presto amicizia con la musica che riempiva la sua casa. All’età di tre anni si sedeva accanto al pianoforte, mentre la sorella prendeva lezioni su come cavalcare quel gigante dai denti bianchi e neri. Quando il silenzio svuotava la casa alzava il coperchio del pianoforte e con le stesse note che aveva imparato osservando la sorella, chiamava la sua amica musica che lentamente si svegliava e in punta di piedi si sedeva accanto a lei. Con poche note parlavano di tutti i suoni che abitano nel regno della musica e, in quel modo speciale di percepire il mondo, la piccola Libby crebbeLibby Larsen, nata alla Vigilia di Natale del 1950 a Wilmintong,Delaware, è diventata un’importante compositrice. Ha un catalogo di oltre 500 opere che abbracciano ogni genere, dalla musica vocale, da camera, a imponenti opere orchestrali e liriche. Vincitrice di un Grammy ed è ampiamente registrata, sono infatti 50 i CD dei suoi lavori. E’ costantemente ricercata per commissioni e anteprime di importanti artisti, ensemble e orchestre di tutto il mondo. Oltre ad essere compositrice è conosciuta come oratrice musicale, svelando i segreti che la sua amica musica gli ha rivelato sin da piccina.

Riguardo alle Jazz Variations che vi propongo:

Jazz Variations is the first piece I composed with an ear towards American jazz and how it might find its way into my definition of concert music. I composed the work in 1977 while I was in graduate school and beginning to search for my own compositional voice. In the Jazz Variations, I chiefly wanted to explore the rhythms of jazz. I was not interested in flatted thirds or sixths, nor was I really interested in the harmonic progressions of jazz. I was under the influence of John Coltrane's sense of rhythmic flow and chose to try to explore that in a small way in this work. The work was composed for Lynn Moran Riccardo, for her senior recital at Juilliard”.

- Libby Larsen

martedì 2 febbraio 2021

J. Sebba THE FROG'S DESIRE for voice with a bassoon Beatrice Binda voic...

La prima volta che ho incontrato Beatrice Binda, con il suo charme da straniera, ho pensato fosse una cantante che arrivava da chissà dove, Parigi, Londra o forse New York.

Eravamo impegnati nello stesso concerto con il Divertimento Ensemble, ma in brani diversi, così che alle prove non ci eravamo mai visti. La sera del concerto, seduta come una diva su un modesto divanetto, le ho chiesto con il mio leggendario inglese:

“Where are you coming from?”

“From Induno Olona” mi ha risposto sorridendo.

“Induno Olona!?” non potevo crederci, è il paese dove sono nato e dove abito.

Abbiamo così scoperto di essere compaesani e di abitare a cinque minuti a piedi l’uno dall’altra.

Così, senza infrangere la legge che ci vuole recintati nel Comune di appartenenza in questo periodo di guerra con un nemico invisibile, ci siamo incontrati per fare musica insieme, lei con la sua pancia al nono mese, io con la mia al 58° anno.

Abbiamo iniziato con questo breve e simpatico brano di Jane Sebba, prolifica compositrice inglese e scrittrice di musica per bambini, arrangiatrice, presentatrice, custode di pesci tropicali e praticante dello yoga.

La sua breve composizione “The Frog’s Desire” del 2004 è il canto di una rana che sogna di avere tanti ranocchi. Un dono alla bimba di Beatrice, che tra poco arriverà e per unire la sua melodia al coro della Vita.