venerdì 26 agosto 2022

Costin Miereanu BRIS DE SONS pour basson & bande magnètique Michele Colo...


Trentadue anni fa nasceva “Bris de sons” per fagotto e nastro magnetico del compositore Costin Miereanu.

Miereanu nasce a Bucarest nel 1943, studia con K.Stochausen, G. Ligeti a Darmstadt .

Divenuto cittadino francese nel 1997. Nel 1981 professore ordinario di Filosofia, Estetica e Scienze dell’Arte alla Sorbona.

Ai meno abituati ad ascoltare musica contemporanea sembrerà un pezzo del futuro, agli addetti ai lavori un brano del passato. Ai più distratti un’accozzaglia di suoni.

Composto tra 1987 e il 1990 “Bris de sons” è dedicato a Alexander Ouzounoff, che oltre a essere egli stesso un compositore, ha studiato fagotto con M.Allard. Il suo lavoro, a stretto contatto con molti compositori, ha  generato molte opere per fagotto a lui dedicate. Attualmente professore di Fagotto al conservatorio di Verailles.

“Bris de sons” è concepito in sette movimenti che si susseguono senza soluzione di continuità.

Ecco dunque questo lavoro alla ricerca della rottura del suono prima che s’infranga in rumore.

 

 


martedì 23 agosto 2022

Vincenzo Menghini RACCONTO MUSICALE N.8 Michele Colombo Bassoon


Mimetizzato il muso fra il cespuglio di more, il giovane cerbiatto scrutava il prato che rotolava giù, sino al fiume. Era la prima volta che usciva da solo, la prima volta che avrebbe voluto essere una mora.

Il vento faceva le capriole sul prato, trascinando con sé l’odore acre della sua paura.

“Il vento non smette di giocare” pensò immobile dentro al cespuglio.

Rimase a imitare le more aspettando che l’aria frenasse la sua corsa e smettesse di fischiare divertita.

Aveva sete e il bicchiere pieno di paura.

Il fiume lontano gorgogliava invitante, ma il coraggio del cerbiatto non arrivava così distante.

Spazzato dal vento il pomeriggio volgeva al termine e le prime ombre della sera cominciavano ad allungare le orme degli alberi.

Il freddo iniziò ad avvolgerlo come un gelato ai frutti di bosco e prima che si sciogliesse in un lago di paura, rinunciò ad andare ad abbeverarsi al fiume.

Sulla via del ritorno, con la gola secca e il passo lento della delusione, incontrò una taccola che tornava da un giro oltre il fiume.

Nel vedere lo sconforto del cerbiatto si sentì in dovere di fermasi e gli chiese:

“Che ti è successo per essere così triste?”

“La paura mi incatena le zampe, mi toglie il piacere della libertà e mi secca la gola”

Rispose il cerbiatto intimorito da quell’uccello nero come un tassello della notte.

“La paura è l’arma che ti salverà, devi solo saperla usare” sventolò la taccola.

“Ma la paura mi fa paura”

“Prendila con dolcezza, accarezzala per calmarla e lasciala parlare”.

Un giravolta intorno al muso del cerbiatto e riprese:

“Ti indicherà le strade ai crocevia e ti  porterà lontano dove, stanca, si siederà a guardarti correre verso la vera felicità”

“La vera felicità?”

“Quella dove non hai più paura, perché hai rinunciato a te stesso”.

Un colpo d’ali e sparì nel buio della notte confondendosi con il nero, pieno di angoscia, o con il nulla, libero dalla paura.


giovedì 18 agosto 2022

Gyӧrgy Kurtág KROÓ GYÖRGY IN MEMORIAM Michele Colombo Bassoon


Questo brano del compositore ungherese G. Kurtag (1926), uno dei compositori più irriducibili e più grandi del nostro tempo, è come un aforisma. Poche note che discendono attratte dal silenzio. Un silenzio che ci riporta all’Origine. Suoni che segnano con devozione il confine di un luogo senza tempo. Note rarefatte, dense di nulla, dove il Nulla è Tutto.

(Il disegno di copertina è di Vincent Dalschaert, compagno di lontane sfagottate)


giovedì 11 agosto 2022

Danilo Zaffaroni FIESTA! Terza burla musicale per fagotto e pianoforte M...


E Festa sia! A pochi giorni da Ferragosto vi propongo  “FIESTA!” la terza burla musicale di Danilo Zaffaroni. Anche questa volta accompagna Larry Semon in uno dei suoi numerosi sketch.

Spero regali un po’ tranquillità e qualche candido sorriso.

Buona visione e buon Ferragosto!

 


giovedì 4 agosto 2022

Dèsirè Dihau AU PIED DU MUR monologo per quattro fagotti trascrizione di...


In rue Victor Massè, a Parigi, tra il n.29, dove Ravel visse con i suoi genitori e suo fratello dal 1880 al 1896, e il n.58 dove da pochi anni era stato aperto il famoso cabaret “La Lune Rousse”, abitava un’affascinante vecchia zitella che dava lezioni di musica, spesso gratuitamente, alle ragazze di Montmartre che si preparavano a cantare nei caffè. Nel suo modesto soggiorno vi era appeso un quadro del fratello fagottista. La firma è di Edgar Degas e il dipinto in questione è il famosissimo “L’Orchestre de l’Opèra” del 1870. La vecchia pianista si chiamava Marie Dihau ed era la sorella di Desirè, fagottista dell’Opera di Parigi dal 1862 al 1889, nato nel 1833. Desirè incontrò Degas a Montmartre alla Mère Lefebvre dove si riunivano artisti e musicisti. Lo portò all’Opèra, dove il pittore trovò ispirazione per i suoi quadri di ballerini. Dopo la sua morte, nel 1909, il quadro di Degas rimase appeso nell’appartamento della sorella fin quando, per mancanza di denaro, non venne venduto al Metropolitan Museum of Art di New York nel 1922. Sicuramente il fagottista più conosciuto al mondo, grazie al dipinto di Degas, Dihau non ha mai scritto per il suo strumento(o almeno nulla è arrivato sino a noi). Il brano che vi propongo, accompagnato dai miei allievi, è originale per pianoforte come le maggiori delle sue composizioni e trascritto da me per quattro fagotti.