lunedì 25 luglio 2016

IL GALLETTO FAGOTTISTA



NOVELLE DA UN POLLAIO


Si alza prima delle otto
per montare il suo fagotto

L’ancia inizia a far vibrare
le prime galline comincia a svegliare

Avanti e indietro sulle scale del pollaio inizia il suo esercizio
mentre le galline lo guardano sconcertate dal quel vizio

Accende il metronomo e studia i passi
mentre e galline mangiano i sassi

Con un raggio il sole entra in pista
 inizia il suo concerto il galletto fagottista


DUETTO ALLA COQUE



Terminato d’ andar su e giù per le scale del pollaio, quella mattina il galletto fagottista si fermò ad osservar le galline che stavano facendo colazione mangiando sassi.
Suonò un poco l’ancia, come un piccolo peto, giusto per segnalare la sua presenza.
Le galline proseguirono il loro pasto leggero di sassi e crusca senza batter ciglio e il galletto fagottista si sentì solo.
Appoggiò il suo fagotto all’angolo del pollaio e con aria spavalda si mise a gironzolare fra le galline.
Una gallina lo urtò
“Ehi! abbassa la cresta!” s’innervosì il galletto
“Coccodè … e ho detto tutto” replicò la gallina continuando a becchettare qua e la, dove capitava.
Era li, piantato come un segnavento in mezzo al pollaio, quando dal pertugio della cova uscì una gallinella con un oboe sotto l’ala.
“Dove vai con quell’oboe?” chiese
“Fino alla rete infondo al pollaio” rispose la gallina oboista
“E poi?”
“Poi torno indietro”
“Non ti ho mai vista sulle scale” disse il galletto
“Non le faccio più. Faccio delle gran note lunghe” rispose la gallinella
“Se vuoi ti accompagno”  e preso il suo fagotto l’accompagnò attraverso il pollaio tra lo sguardo immobile delle galline stupite da quel duetto che attraversava il pollaio.Un duetto facile, sportivo, salutare, adatto per chi ha poco tempo ma non rinuncia ad assaporare un gusto naturale, come un uovo alla coque.




giovedì 14 luglio 2016

GIARDINANCIO

GIARDINANCIO è la tecnica e l'arte della coltivazione di ance a scopo principalmente ornamentale. Può essere praticato da fagottisti, oboisti ma non solo, come hobby, come attività riabilitativa o socializzante all'interno di carceri, orchestre o gruppi da camera.












ed ora un poco di vacanza


martedì 5 luglio 2016

CONCERTO SODO

L’ombra delle galline improvvisamente sparì.
Si guardarono esterrefatte
“Coccodè” disse una
“Coccodè” ribadì un’altra
mentre il galletto fagottista osservava il cielo scuro che avanzava da nord.
Tutto si oscurò e qualche gallina pensò bene di andare a dormire.
Un tuono scosse il pollaio rompendo due uova appena covate e gettando le galline nel panico.
“Coccodè, coccodè!” strillavano correndo da una parte all’altra del pollaio.
Il galletto immobile come un parafulmine fissava quel cielo minaccioso che sbraitava tuoni e scaraventava fulmini.
Guardava, rifletteva e alla fine disse “Sono troppo debole”
 Fu così che decise di andare in palestra per rassodare i muscoli.
Dopo un mese d’allenamento riusciva a tenere ferme note lunghissime col suo fagotto, ad alzarlo senza nessuna fatica. Correva sulle scale sempre più velocemente, saltava da una nota all’altra senza inciampare e mostrava i muscoli alle galline con aria da temporale.
Una giovane gallinella s’innamorò di quel galletto muscoloso ed iniziò a gironzolargli intorno con la scusa di sapere che ore erano.
Un pomeriggio, mentre il cielo si preparava per mettere in scena una bufera, il galletto prese il suo fagotto e si esibì in un concerto per la gallinella innamorata cotta.
Fu un esecuzione tonica, vigorosa, come un uovo sodo.


lunedì 4 luglio 2016

SONATA FRITTATA

Sarà stato quel vento maleducato, che per tutto il giorno aveva cercato di strappare le penne alle galline e aveva spettinato la sua cresta, fatto sta che il galletto fagottista era nervoso, non riusciva a stare fermo e avanzava a scatti irrequieto.
Arrivata la sera non riuscì a prender sonno e continuò a rimanere sveglio durante la notte ad osservar le lucciole che in quel periodo venivano a passare le vacanze intorno al pollaio.
Quando arrivò la luna alzò lo sguardo e sorrise colpito al cuore e tranquillizzatosi si addormentò.
Si svegliò agitatissimo, il sole era già in pista, le mosche già in giro a tutto gas.
Prese in fretta e furia il suo fagotto e iniziò la sveglia del mattino sbagliando un sacco di note.
Le galline prese alla sprovvista corsero tutte insieme fuori dalla camerata in una chiassosa parapiglia e rompendo inavvertitamente tutte le uova deposte nella paglia.
“Cosa succede?” gridò la prima gallina che riuscì a raggiungere il galletto
“Sono solo un po’ in ritardo con la sonata”
“E’ successo un pandemonio nella camerata! cerca di essere puntuale la prossima volta”
Il galletto abbassò la cresta mortificato e rimase in silenzio
“Non pensarci più adesso” lo consolò la gallina “ la frittata è fatta”




domenica 3 luglio 2016

CONCERTINO AL TEGAMINO

Le galline dormivano in fila sulla scala del pollaio sognando in bianco e nero, praticamente un fermo immagine, tutte sintonizzate sullo stesso sogno disturbato da un segnale debole.
Il galletto fagottista, in piedi in mezzo al pollaio come un fantasma con la cresta, si appoggiava al suo fagotto in attesa dell’alba.
Sintonizzato su Radio Classica ascoltava i concerto di Galloway.
Sarà stato il caldo, la stanchezza, fatto sta che si addormentò col becco posato sulla campana del fagotto.
Sognò il sole giallo come un uovo al tegamino e felice d’aver sognato a colori si svegliò di soprassalto e iniziò a suonare a squarciagola .
Le galline, immobili ad aspettare che il loro sogno cambiasse immagine, nel sentire il gallo suonare fuori orario si spaventarono e rotolando dalla scala corsero nel pollaio.
“Ma è notte fonda!!” osservò astutamente una gallina mentre le compagne spaesate gironzolavano chiocciando sottovoce
“Cosa ti prende?” 
“Niente” alzò le spalle il galletto “ solo un piccolo concertino al tegamino”
Le galline allora ritornarono in fila sulla scala di legno del pollaio e chiusi gli occhi si sintonizzarono sul loro sogno che nel frattempo aveva cambiato immagine, ma sempre in bianco e nero.



sabato 2 luglio 2016

OMELETTE per fagotto solo

Piantato in mezzo al pollaio come una bandiera sulla luna, il galletto fagottista roteò l’occhio destro in una veduta a 180° , poi con l’occhio sinistro completò il panorama a 360°.
Portata a termine l’ispezione  lo sconforto lo assalì.
Recinzione a losanghe, galline e merda seminata nei sassolini, uno spiraglio di cielo e un buco nella notte del dormitorio.
Con un sospiro afferrò il suo fagotto e prese alcune note le sbatté il necessario affinché si mescolassero fra di loro come in un accordo. Le salò con un poco di samba e le pepò con un leggero tango.
Le scaldò utilizzando il tempo “Vivace con fuoco” finché cominciarono a rapprendersi in una saporita melodia.
Poi la piegò in due con un ritornello e la farcì di gioia.
Finito di gustarsi quel brano facile e veloce depose il suo fagotto sotto lo sguardo delle galline, che ancora una volta poterono ammirare l’abilità del loro galletto fagottista, capace di trasformare un brano di musica in un omelette e il loro pollaio in una pista da ballo.

venerdì 1 luglio 2016

VARIAZIONI STRAPAZZATE

Nel folto bosco, attraversato frettolosamente da ghiandaie, merli e tanti altri canti e assaporato lentamente da lumache, lombrichi e tanti altri silenzi, la volpe uscì dalla tana dopo un sonnellino ristoratore.
Messo fuori il muso per annusare se c’erano novità e accertato che tutto era come sempre, si avventurò spavaldo tra gli arbusti.
Le formiche, sempre al lavoro, correvano lungo la linea dei loro percorsi.
Gli insetti volavano disordinatamente nel fruscio delle loro nuvole trasparenti.
La volpe, fatti pochi passi, si sedette al suo posto fra le more.
Vi rimase il tempo necessario … quanto basta, poi s’incamminò ai margini del bosco dove il cielo era libero dai rami e aspettò le prime stelle e che l’ultima luce si sciogliesse nella notte.
Lentamente, con passo da moviola, si avvicinò al pollaio.
Le galline dormivano con lo schermo in bianco e nero dei loro sogni sintonizzato sull’unico canale disponibile.
Il galletto fagottista puliva il suo  fagotto e controllava le ance con scrupolosità da orologiaio.
La volpe irruppe nel pollaio come una coltellata nella tela di un quadro prezioso.
 Lo squarcio fece scoppiare il sonno alle galline, come una bolla di sapone e nude, fuori dal sogno tremarono impazzite.
Iniziarono a gridare, a correre sbattendo le ali in un volo impossibile, riempiendo l’aria di penne e paura.
Il galletto intanto era riuscito a montare il suo fagotto e con il poco fiato che il panico gli lasciava iniziò a suonare.
Suonò delle variazione sul tema della sveglia del mattino.
La volpe, sentendo la musica si fermò impaurita e scappò volando con le piume di gallina imprigionate nel pelo, unico trofeo di quell’inutile scorribanda.
Atterrato ai margini del bosco, il canto del galletto fagottista risuonava ancora nel suo cuore spaventato insieme alle urla delle galline.
Entrò nello spesso buio del bosco dove, guidato dalle lucciole,  arrivò alla sua tana.

E infilatosi nel letto, sotto una coperta di penne di galline strapazzate, si addormentò con la pancia vuota.