domenica 26 settembre 2021

E.Ozi SONATA III per fagotto e violoncello

Nel 1803, tra le strade di Parigi ancora risuonava l’eco della Rivoluzione.
Dalla finestra aperta del Conservatorio un fagotto lanciava note nel pomeriggio assolato.
Un nuovo metodo era aperto sul leggio della classe di fagotto di Francoise Rene Gabauer, si trattava del Nouvelle Méthode de basson  del fagottista e compositore francese Etienne Ozi.
Nato a Nîmes, il 9 dicembre 1754, morto a Parigi, il 5 agosto 1813, padre di sei figli. rappresentante dei musicisti della guardia nazionale parigina, in contatto con i funzionari del nuovo governo rivoluzionario.
Quella musica che rimbalzava fra le pareti della via, cercando di asciugare i boati delle cannonate che qualche anno prima avevano segnato la presa della Bastiglia, ancora oggi risuona nelle classi di fagotto di tutto il mondo.
Delle sei grandi sonate che concludono il metodo, vi propongo la III.
Un prodotto a Km0, frutto del raccolto del mese di agosto 2021 con mio figlio Ludovico, lo spariamo nell’etere in una cannonata di entusiasmo.
Speriamo vi colpisca

venerdì 17 settembre 2021

Vincenzo Menghini STUDIO N.10 Michele Colombo Bassoon

Oggi si festeggia un grande Maestro, Vincenzo Menghini. Tutti i fagotti lo conoscono, tutti lo stimano. Ho già avuto l’ardire e il piacere di registrare per il mio canale YouTube alcuni suoi lavori https://youtu.be/YdjfPEJcPik https://youtu.be/KO3ya5Qqn2k https://youtu.be/Yq8AIvAOFlk https://youtu.be/cA5bSjF0h6o e in occasione del suo ottantesimo compleanno desidero omaggiarlo del decimo dei suoi”50 Studi ritmici e melodici” editi da TMP. Cinquanta racconti, come dice il Maestro, che esprimono in musica le sue emozioni. Auguri Maestro! E che la musica continui a raccontare di lei.

sabato 11 settembre 2021

M.Colombo HOBEN per fagotto e violoncello

Prese dodici note, seguendo i principi della musica dodecafonica, ho ideato una serie. Delle dodici note, sei vengono affidate al violoncello (I metà-serie) e sei al fagotto (II metà-serie), dalle quali ho realizzato delle mutazioni (retrogrado, inversione). La parte melodica si sviluppa in un cerchio suddiviso specularmente in spicchi di tempo sempre più lunghi, partendo da 1/16 sino a 4/4. I due strumenti si muovono lungo i punti estremi di un ipotetico diametro che gira in senso antiorario. Questo è il mezzo che ho utilizzato per raggiungere un “fine”, in giapponese “Hoben”, termine che dà il titolo a questo mio brano, scritto nel 1983.

Hoben” è un espediente o un mezzo temporaneo, per conseguire un fine a livello spirituale. Così come il passo che il mistico di volta in volta sceglie per camminare verso la Meta, questo breve brano, che ruota attorno al tempo, cerca il punto di sospensione da ogni riferimento temporale. A ventun anni, quando l’ho composto, non potevo immaginare che lo avrei eseguito e registrato dopo 38 anni con mio figlio. Rimasto per tutti questi anni appeso da qualche parte nel silenzio, eccolo suonare, per chi vorrà ascoltarlo, dai nostri strumenti.

sabato 4 settembre 2021

P.M.Dubois TRE STUDI per fagotto solo Michele Colombo Bassoon

“Amo l’umorismo e non ho alcuna pretesa di fermare il mondo che gira”.
Simpatico, impulsivo, con una parte nascosta sicuramente più seria, Pierre Max Dubois si descrive così durante una conversazione con il suo compagno di studi Maguy Lovano.
Musicista perfetto, lo descrive quest’ultimo, che mostra una totale padronanza della composizione nel filone d’eccellenza di un moderno Chabrier.
Dubois nasce nel sud della Francia il 1 marzo del 1930 e a soli 19 anni riceve la sua prima commissione professionale, Suite humouristique dalla radio francese.
Allievo di Milhaud, porta avanti le idee del “Gruppo dei sei”. La sua musica, leggera, gioiosa con interessanti trame armoniche e melodiche, ne è la prova.
Nel 1955 si reca a Roma dove vi risiederà per quattro anni, avendo vinto il Prix de Rome.
Camminerà nei giardini di Villa Medici sugli stessi sentieri percorsi prima di lui, tra gli altri, da Gounod, Bizet, Massenet, Debussy, Bozza, Dutilleux, Boutry. Compositore con una particolare predisposizione per gli strumenti a fiato,( sopratutto il sassofono) per fagotto compone nel 1957 “Douze Etude pour Basson” di cui Maurice Allard (fagottista e collega a quei tempi al Conservatorio Nazionale di Parigi, dove Dubois insegnava analisi), ne curerà le articolazioni e i tempi metronomici.
Vi propongo il N.1 (Gracioso), N.7 (Tempo di Polka) e il N.12 (Tempo di Gavotte).
Tre studi dal carattere spontaneo e ironico.
Tre numeri da circo, come un elefante in equilibrio su una palla con disegnato il mondo.
Il suo sorriso si è congelato il 19 agosto del 1995, ma l’umorismo della sua arte continua a mantenere
l’equilibrio sul globo della musica.
Buon ascolto!