martedì 4 agosto 2020

NONNO

Il nonno aveva una bicicletta dal colore indefinito di legno di betulla sbiadito dal tempo.
Sulla canna chiudeva la sua borsa di cuoio con dentro matite rosse da muratore, doppiometro, cazzuola e frattazzo.
Pedalava con calma. Una catena di silenzi o di poche parole e mai inutili.
Sulla bicicletta aveva portato sua moglie in ospedale a partorire, era andato fino in città con sua figlia a comprare la fisarmonica.
Il nonno, un cavaliere con la bicicletta.
Alto e di bell’aspetto, un aristocratico della bontà.
Non aveva la patente, ma un attestato per viaggiare nel cuore delle persone. Arrivava col sorriso beato di chi non conosce la cattiveria.
Sono stato sulla canna di quella bicicletta, dove ho conosciuto la calma e misurato le distanze col fiato corto del nonno.
A cavalcioni sul portapacchi portava a spasso la serenità.
Con la sua bicicletta ha oltrepassato il confine del tempo e ancora oggi capita di vederlo passare sorridente, sulla discesa che regala la salita di chilometri d’amore.


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