martedì 7 aprile 2015

IL LUPO E IL CORNO


Carletto era il capretto più piccolo del gregge, era nato da poco ma già sapeva cosa avrebbe fatto da grande: il musicista.
“Carleeetto, Carleeetto!” gli diceva la mamma “con tutti i beeei mestieri che ci sono proprio il musicista deeevi fare!”
Ma Carletto sentiva la musica ovunque, anche quando gli altri non udivano nulla.
Se ne stava in disparte dal gregge e in silenzio ascoltava.
Si rallegrava al canto degli uccelli, distingueva il ronzio delle api da quello delle mosche e sorrideva alle sbuffate  del vento fra le foglie degli alberi.
Nella fattoria di Carletto vi erano alcuni animali che suonavano degli strumenti a fiato e dato che non aveva ancora deciso con quale strumento diventare musicista, pensò di andare a far loro visita.
Per iniziare andò allo stagno, dove l’anatra nuotava tranquilla e gli chiese di suonargli il suo strumento: l’oboe.
Poi andò dall’uccellino per sentire il suono del flauto.
Il gatto gli fece ascoltare il clarinetto.
Il nonno aveva insegnato a Pierino, suo nipote, a suonare il fagotto e non fu difficile per Carletto ascoltare il giovane Pierino esibirsi col suo strumento, era bastato avvicinarsi alla casa. Pierino infatti si divertiva un mondo a suonare il fagotto e non perdeva occasione per eseguire piccoli concerti al nonno, che felice ascoltava con orgoglio il nipote superare il maestro.
Qualcuno gli parlò del corno, ma il corno tutti sapevano che lo suonava solo il lupo e il lupo non era amico di nessuno nella fattoria.
“E va beeè!” disse la mamma a Carletto “ se il lupo suona il corno hai un buon motivo per non suonarlo”
“Si” rispose Carletto “ ma mi piacerebbe almeno sentire come suona sto corno!”
“Vai, vai dal lupo!” si arrabbiò allora la mamma “vai, vai! ti presenti: buongiorno signor lupo io sono un tenero capretto saporito e vorrei chiederle se mi fa sentire il suono del corno. Te lo fa sentire il suono del corno certo, ma mentre cuoci in padella! Carleeetto, Carleeetto! Proprio il musicista deeevi fare!”.
Ma Carletto sognava, se ne stava solo in fondo al gregge e sognava. Sognava di diventare musicista, sapeva che avrebbe così potuto vivere in due mondi in una sola vita.
Era li, che sognava lontano dal gregge, quando da dietro un cespuglio uscì il lupo.
Carletto lo vide, le fauci spalancate, l’acquolina in bocca e gli occhi iniettati di sangue.
“Aiuto” gridò Carletto ed ebbe ancora più paura quando si accorse che dalla sua bocca non era uscito nessun suono.
Il lupo si avvicinava lentamente e lentamente il povero capretto sentiva la sua vita arrivare alla fine.
Mancava poco, ma a volte basta poco per cambiare il corso del destino e Carletto, dando prova di avere le caratteristiche per diventare un buon musicista, ebbe un’idea geniale; respirò profondamente e disse:
“ So bene di essere un boccone destinato a te, vecchio lupo, ma ti prego non farmi morire senza onore. Ho un solo desiderio, ballare al suono del tuo corno”
il lupo allora prese il suo strumento e iniziò a suonare una danza per far ballare il capretto.
Carletto ballava e il lupo suonava.
Fu così che i cani udirono la musica, perché si sa il corno è uno strumento che se vuole si fa sentire, e vedendo il piccolo capretto in pericolo corsero in suo aiuto.
Al lupo non rimase che scappare e abbandonare il suo pasto. Mentre correva così si lamentava:
“Ben mi sta, perché mi metto a fare il musicista quando sono nato macellaio”.
Fu cosi che Carletto ebbe salva la vita.
Alla sera, mentre tutti riposavano, Carletto si avvicinò alla sua mamma
“Vieni piccolo, abbiamo avuto tutti una gran paura oggi!, devi imparare a stare con gli altri nel gregge se non vuoi finire in bocca al lupo”
“Beh! Almeno hai sentito il suono del corno” proseguì la mamma, vedendo il suo cucciolo stranamente taciturno.
“Si ” rispose a questo punto Carletto “ e ho deciso che suonerò il corno”
“ Carleeeto! Carleeeto! Non solo musicista, ma addirittura cornista!”
si lamentò la mamma
“Non preoccuparti mammina, vedrai che sarai fiera di me”.
Da quel giorno il lupo non si avvicinò più al gregge, perché ogni volta ad accoglierlo c’era lo squillo del corno di Carletto che se ne stava in disparte a sorvegliare e appena il lupo sbucava dal bosco, lui suonava il corno che metteva in guardia i cani e il gregge al sicuro.
“Carleeetto, Carleeetto, chi l’avrebbe mai detto!” sorrideva felice la mamma, fiera di avere un figlio musicista, anzi cornista.





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