martedì 14 aprile 2020

GIOVANNINO


Giovannino sbircia il mondo, al riparo nella sua capanna da re.
Una reggia di polvere attraversata da fasci di luce, come spade laser, con un tappeto volante di paglia, che tenta di decollare in un pulviscolo di stelle sbarluscenti, un cavallo che ondeggia legato a una sedia, un ripiano con barattoli di sassi colorati dalla fantasia e un trono di pelle chiara, come le sue idee.
Il suo fedele amico Merlino, micio magico, dai super poteri e sette vite tutte ancora da spendere, lo accompagna con il suo sguardo da gatto intrappolato dai topolini.
Ma che sta succedendo?” chiede Giovanni a Merlino “Com’è che non c’è in giro nessuno?”
Merlino non risponde, perché lui è un gatto ed ha altri pensieri che gli vibrano sui baffi.
Il silenzio intanto continua a girare vagabondo per le strade, come un gatto con le ciabatte. Dopo aver perlustrato la zona e concluso che qualcosa dov’essere capitato, se no come si spiega che non si vede anima viva? Giovannino alza lo sguardo e … meraviglia!
Una lenta sfilata di draghi sta attraversando il cielo.
Il fumo esce dalle loro bocche come nuvole, mentre il sole luccica sulla loro armatura.
Le piante festose, al loro passaggio sventolano bandiere color foglia e il canto degli uccelli intona la marcia per le grandi occasioni.
In testa al corteo il Drago Supremo con ali grandi come tutto il cielo, seguito dal suo valoroso scudiero con il mantello trasparente e gli artigli distesi al vento.
Una processione che nemmeno nei sogni riesce a schierarsi con tanta regalità.
Nobili e tranquilli avanzano verso cieli sconosciuti, raccontando senza parole le loro incredibili avventure.
Merlino, dal canto suo, si sente spaesato davanti a topi così grandi, che non basterebbero tutte le vite per mangiarseli.
Giovannino allora, presa una spada da un fascio di luce nella capanna, sale sul suo cavallo di legno e dondolando inizia a ricorrere i draghi.
Una volta raggiunti salterà in groppa al Drago Supremo e lancerà lingue di fuoco, come saette, contro i cattivi. Merlino, seduto sulla paglia, lo guarda correre e si mette ad aspettarlo sonnecchiando.
Rimarrà immobile come una trappola per topi, in attesa di ricevere la carezza che il suo amico, stanco e vittorioso, gli porterà di ritorno dal suo viaggio fra le nuvole.





















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