lunedì 11 maggio 2020

GERTRUDE



Tra i mulinelli del vento le foglie danzavano alzando le loro gonne brune, trafugate nell’armadio dell’autunno. Volteggiavano festose nella piazza vuota sotto lo sguardo tenue dei primi raggi del sole, che spiava da dietro le montagne.
Gertrude le osservava estasiata, seduta nel suo nido di rami rossi come una poltrona in prima fila. Amava la danza, e la scovava in tutto ciò che si muoveva con grazia: negli steli d’erba che si piegavano alla brezza, nei rami che molleggiavano nell’aria dopo che gli uccelli li avevano lasciati per spiccare il volo. Nel pasodoble delle lucertole in amore, nelle giravolte del falco e nei semi dell’acero, che si avvitavano veloci nel muro del cielo. L’ammirava quando era ferma in un girotondo di petali sulle gambe dei fiori o nei passi delle nuvole modellate dal vento.
Quando il giorno spegneva la musica sulla sua pista da ballo, Gertrude si preparava a danzare. Si metteva il suo tutù rosa e si addormentava in attesa del sogno che la portava al ballo del principe, dove non bastavano tutte le sale del castello per farle eseguire i passi di danza che le sue gambe conoscevano. Durante la veglia non osava ballare, poiché credeva che la danza fosse bellezza, mentre lei era brutta e sgraziata come uno sgambetto.
La mazurca che covava nel nido era chiusa in un guscio di paura e come un sasso nel fiume Gertrude lasciava che la vita le scorresse intorno senza riuscire ad abbandonarsi. Poi un giorno, col calore della sua passione l’uovo si schiuse, lasciando libera la sua mazurca che si mise a volare per tutto il bosco.
I ballerini, sparsi nelle sale da ballo del bosco, con balzi e rimbalzi, arrivarono davanti al suo nido per invitarla a danzare. Gertrude, davanti a tanto entusiasmo, indossò il suo tutù rosa e finalmente concesse alla vita il suo ballo.
Il principe dei sogni, dal suo castello fra le nuvole, salì sulla torre più alta e sorridendo allungò un raggio si sole che si unì alla festa danzando in un vortice di polvere. 




Nessun commento:

Posta un commento